Quello che non si vede

Paris Photo 2016 durante il primo giorno di apertura.

Foto di Armin Linke – Institute for Quantum Optics and Quantum Information IQOQI, Innsbruck, Austria, 2015 – © Armin Linke
Sono riuscito a visitare nello scorso novembre, a pochi giorni di distanza, Paris Photo 2016 (*) e la mostra (L’apparenza di ciò che non si vede) di Armin Linke al PAC di Milano. E’ stata una utile occasione per confrontare due modalità diverse di intendere l’atto fotografico. A Parigi sono stato immerso immerso per qualche ora in un ambiente dove si raccoglieva in poco spazio una selezione delle opere dei fotografi più presenti nel collezionismo mondiale. Ogni galleria promuove una serie di artisti che mediante la quotazione della loro produzione consentono a loro volta la vita delle gallerie e di tutto il mondo che ruota intorno al fenomeno del collezionismo. I meccanismi che determinano il “successo” o il “prezzo” di un fotografo diventato “Autore” nel mondo del collezionismo sono spesso complessi e difficili da comprendere se visti dal di fuori. Non avendo nessuna velleità di acquistare ho potuto godermi la visita ed abbandonarmi a qualche colpo di fulmine, anche perché la possibilità di osservare da vicino stampe fotografiche di qualità eccezionale è difficilmente sostituibile con altri tipi di esperienza.
A Milano è stato possibile avere un’idea del paziente lavoro di Armin Linke, che da anni documenta le modifiche e le evoluzioni tecnologiche relative alle infrastrutture ed al mondo della produzione in generale. Si tratta per lo più di foto di interni, in stile documentario, con pochissima presenza umana, un tempo le avremmo definite “foto industriali” o “corporate”. Sono spesso documentati ambienti non facilmente visitabili (per esempio l’interno di un laboratorio di ricerca sui quanti in Austria) oppure normalmente fotografati in condizioni diverse (ad esempio la grande sala – vuota- della sede di New York delle Nazioni Unite). Ho visto in questa mostra un grande riconoscimento al lavoro decennale di un fotografo che sento molto vicino, per interessi e modalità di lavoro. Il grande Archivio (oltre 20.000 foto) accumulato da Linke viaggiando in tutto il mondo per documentare cambiamenti tecnologici ed ambientali è stato studiato da vari curatori che hanno prodotto una selezione in base al proprio ambito di competenza. Le grandi stampe esposte creano percorsi di lettura affascinanti, accompagnate dalle voci dei curatori che presentano i propri ragionamenti. Siamo all’interno di una fotografia documentaria che ci informa e fa riflettere sui cambiamenti del mondo che ci circonda. Il valore di un Archivio Fotografico come questo non è certo monetizzabile: risiede nel suo tramettere, nel tempo, la testimonianza di un intellettuale quale certamente può essere considerato il fotografo. Come osserva Carlo Mazza Galanti (nel suo articolo sul Sole 24ore), con Linke la tradizione documentaria della scuola di Dusseldorf incontra la grande lezione di Ghirri. Non è escluso quindi che anche lui possa entrare nei prossimi anni nel giro del grande collezionismo mondiale, anche se ovviamente il mercato dell’arte privilegia l’opera singola o in piccole serie ed è molto meno interessato al corpo dell’Archivio in quanto tale.
Qualche “colpo di fulmine” dello scorso novembre

Jungjin Lee – Everglades #17, 2014-2015. © Jungjin Lee, courtesy of Galerie & Edition Stephan Witschi (Zurich) – vista a Paris Photo 2016 , Galleria Howard Greenberg (New York)

Per Bak Jensen – Twilight – Esposta nella Galleria BO BJERGGAARD di Kobenhawn (Paris Photo 2016)

Ezeiza Penitentiary, Buenos Aires, Argentina, 1999 – © Armin Linke

Armin Linke – Greenhouse – El Ejido Spain, 2013 (vista al PAC di Milano)

Armin Linke UNO, United Nations. Organization, conference room – Geneva, Switzerland, 2001 (vista al PAC di Milano)
*Ho tenuto una breve conversazione su Paris Photo 2016 grazie all’ospitalità della Scuola Camera Chiara di Bari, qui trovate le slides proiettate, riporto qui qualche link utile per chi non volesse scaricare il pdf: collectordaily; artnet; artprice; Sothebys;