In fabbrica
il 18 giugno di 20 anni fa, nel 1994, terminava la mostra “la fabbrica svelata” presso l’ACIF di Bari (catalogo con testi di F. Pirro e L.Colombo). Questa piccola ricorrenza personale ci ha dato lo spunto per qualche riflessione sulla evoluzione della fotografia “industriale” in questi ultimi venti anni. Potete vedere le foto sul nostro sito www.fotografiainpuglia.org.
Cosa intendiamo per foto industriale ? a volte viene intesa come attività fotografico a livello “industriale” (cioè un grande studio con dipendenti che si occupi di catalogo di oggetti grandi e grandissimi), a noi piace pensarla come termine italiano per la “corporate photography” che fino alla fine degli anni 90 era un settore ricco di opportunità per il fotografo. Si spaziava dalla foto di architettura a quella dei processi produttivi, ai ritratti dei dirigenti e così via. La fotografia dei processi produttivi (le classiche foto di fabbrica) sono in realtà solo una parte della corporate photography… quella che ho sempre trovato più divertente. Entrare in una fabbrica e scoprire magari come vengono prodotti oggetti o beni di uso comune è una esperienza incredibile. Purtroppo questa tipologia di fotografia è, dal nostro punto di vista, in forte declino, per una serie di fattori concomitanti:
1) La grande industria italiana ha attraversato una grande crisi, e molte attività sono ormai delocalizzate (quindi sono venuti meno i committenti).
2) I processi industriali e le attività produttive in genere sono sempre più automatizzati e sempre meno “fotogenici” (vengono meno i soggetti fotografabili). Un esempio classico è quello degli studi di architettura. Un tempo regno di tecnigrafi, grandi fogli arrotolati, matite, ecc… tutti soggetti altamente fotogenici, che si prestavano ad innumerevoli spunti. Ora sono scrivanie, computer, autocad… a parte la grandezza dei monitor e magari la presenza di plastici, in tutto simili a qualsiasi studio professionale.
3) la fotografia stessa ha attraversato una profonda crisi / evoluzione su cui non sto qui a tornare.
4) la “sensibilità” delle Aziende per la fotografia e per il concetto di Archivio Fotografico mi sembra grandemente calata. E’ come se fino ad un certo punto (diciamo anni ’90) avessimo immagini (poche) significative, spesso davvero belle… adesso vengono pubblicate tante, tantissime immagini magari poco significative per non dire di peggio.
Mi ha colpito ad esempio per quanto riguarda una delle Aziende fotografate, la Bridgestone-Firestone, un colosso mondiale nel settore degli pneumatici, la insignificanza delle foto industriali rispetto alla grande cura mostrata per le foto di prodotto e quelle destinate alla comunicazione in generale (people ecc.).

un perfetto still-life che campeggia sulla home page del sito http://www.firestone.com

Una delle poche foto di produzione dell’Archivio Fotografico Bridgestone Europa, sezione “corporate”

una foto tratta dal blog http://green.autoblog.com/, dove viene presentato uno stabilimento della Bridgestone in South Carolina.
Bellissima riflessione. Grazie.
A presto Nicla
Di fabbriche ne avete visitate e fotografate altre. Non ne avete fatto mostre, ma avete un archivio prezioso. Con i dovuti permessi che credo si devono chiedere tirate fuori le più belle.
grazie Rosalba, è una bella idea !