Differenza e ripetizione

un post dal feed di @insta_repeat
Esplorando Instagram mi sono imbattuto nel bel lavoro fatto da Emma Agnes con il suo @insta_repeat, dove mette insieme varie immagini reperite sulla piattaforma, accostate per la loro affinità formale. La ripetizione di schemi iconografici è sempre esistita nella storia delle immagini, anche perche i “temi” sono in fondo limitati rispetto alle infinite possibilità della loro interpretazione.

un altro post dal feed di @insta_repeat

ogni post riporta i nomi degli account originali degli autori
Quando poi la velocità di creazione cresce vertiginosamente, insieme alla possibilità di confrontarsi in tempo reale con milioni di immagini, il fenomeno della ripetizione si accentua. Ho parlato prima di “temi” fotografici, intendo i pretesti o le occasioni che le persone trovano quando fotografano per divertimento, come fanno tantissimi utenti di Instagram (tra cui io). A volte ovviamente è la location che detta le analogia di inquadrature, altre volte è una tendenza del momento o l’influenza di un autore famoso. Il primo autore che mi è venuto in mente vedendo il feed di @insta_repeat è stato quello di Gilles Deleuze, che con il suo “Differenza e Ripetizione” (testo più citato che letto) ha accompagnato la mia generazione che alla fine degli anni ’70 cercava di allontanarsi (in tutti i sensi) da casa. A questo testo di Deleuze è spesso associato, in rete, una immagine di Jan Köpper. L’artista ha dedicato molte sue opere (principalmente installazioni) al tema della ripetizione. “Il (mio) lavoro è il risultato di un intenso studio nel processo inconscio della ripetizione; una forza che che influisce sulle fondamenta stessa della nostra società, a cui la cultura o occidentale risponde con una ricerca senza fine dell’originalità” (Jan Köpper )

Jan Köpper Repetition 234
La questione principale che si pone è forse il consumo velocissimo di qualsiasi ricerca originale, soggetta alla implacabile facilità della copia. Diventa possibile imitare in maniera superficiale qualsiasi percorso fotografico, senza sottoporsi alla “fatica” della ricerca. A volte tuttavia la ripetizione è dovuta solo al caso, alla convergenza casuale di ricerche fotografiche che toccano gli stessi luoghi, magari anche in tempi ravvicinati. Faccio un esempio. Ci è capitato di andare a Santa Maria d’Irsi (nei pressi di Irsina MT, un luogo certo non molto frequentato) nel settembre del 2017, e scoprire casualmente che pochi mesi prima una équipe del Places Journal, di cui faceva parte il fotografo Steven Seidenberg, era stata proprio nello stesso borgo. Me ne sono accorto solo qualche giorno fa, approfondendo il tema della riforma fondiaria in Puglia e Basilicata. Sotto trovate due foto a confronto

Dal nostro blog “Fotografia in Puglia”, Villaggio di Santa Maria d’Irsi (Irsina – MT) – settembre 2017

Steven Seidenberg – Riforma 23 (Santa Maria d’Irsi – Irsina MT) giugno 2017
Ovviamente, insieme alla ovvia “ripetizione” del luogo dove è avvenuta la ripresa, si possono notare tutta una serie di “differenze”, come la temperatura colore applicata al Raw, il taglio, i piccoli spostamenti di oggetti avvenuti nella stanza. Mi ha fatto piacere pensare di avere avuto un contatto “ravvicinato” con un altro fotografo che stimo tantissimo per la sua ricerca sul nostro territorio.
Fonti
Gilles Deleuze, Difference et Ripetition, Puf, Paris, 1977 (prima edizione 1968)
https://www.instagram.com/insta_repeat/?hl=it
http://farkyaralari.blogspot.com/2008/02/deleuze-difference-and-repetition.html
http://jankoepper.de/repetition/
https://thedrd.wordpress.com/2009/09/19/jan-ko%CC%88ppers-beautiful-repetitive-videos/
Carolyn L. White, Steven Seidenberg, and Myles McCallum, “Disaster for the People, Bonanza for the State,” Places Journal, September 2019. Accessed 02 Jun 2020. https://doi.org/10.22269/190903
Bel articolo
Passa nel mio blog se ti va 😉