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Memento

by su 27/07/2011

prima della pioggia... mi dispacerebbe perdere un ricordo di questo genere, legato ad un momento ed un luogo ...

Vi ricordate il fim di Chris Nolan, Memento ? il protagonista aveva perso la memoria breve, e doveva ricorrere a continui stratagemmi per ricordare cose semplissime, per esempio la stanza d’albergo, dove aveva lasciato la macchina ecc.. mi è venuto in mente perchè ho scoperto un progetto che porta lo stesso nome, Memento,  portato avanti da Michael Nelson insieme ad un gruppo di docenti e ricercatori americani.  Ne parla Federico Rampini su Repubblica (vuoto di memoria) ma è difficile trovare altre notizie. La questione sollevata dal progetto è questa: la gestione temporale del web sfugge al nostro controllo; a volte non riusciamo a cancellare le informazioni che ci riguardano, a volte invece perdiamo completamente dati che ci interessavano o appartenevano. Generalmente il pericolo che viene riconosciuto al web è quello di creare un eccesso di informazione e di rendere difficile la rimozione delle stesse quando non si desidera più che siano visibili (per esempio fotografie personali). A questo proposito ci fu ad esempio nel 2009 tutta una discussione sui dati che vengono caricati su Facebook e che rimangono archiviati anche dopo la chiusura del proprio account (vedere qui). Questo progetto porta invece l’attenzione su un pericolo simmetrico: nel corso degli anni moltissime informazioni sono andate perse, senza un particolare criterio di selezione ma per i motivi più svariati, come la chiusura del sito dovuta ad un fallimento. Un esempio è stato Geocities, che nel 1997 era il quinto sito più visitato della rete ed è stato chiuso nell’ottobre 2009. Era un sito dove gli utenti potevano caricare propri contentuti per condividerli o meno con altri utenti, ed era arrivato ad avere 38 milioni di pagine prima della chiusura. (fonte: wikipedia). Mi sono commosso visitando Reocities dove è descritto il tentativo in corso di recupero dei dati di Geocities, e dove è riportata la cronaca di quei drammatici giorni di ottobre quando migliaia di utenti si accorsero che stavano perdendo i propri contenuti.

L’apparente facilità di creazione e condivisione di contenuti nasconde quindi il pericolo di perdere completamente la dimensione diacronica del web, sembriamo sempre immersi in un eterno presente e invece scopriamo a volte in maniera dolorosa che interi pezzi della nostra storia possono scomparire improvvisamente senza alcuna possibilità di controllo da parte nostra.

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