Le domande del fotografo
Il fotografo non si limita ad interpretare gli avvenimenti e a documentare quanto succede in posti magari lontanissimi dalla nostra vita quotidiana; a volte il fotografo interagisce con la realtà, per esempio facendosi le domande giuste, domande a cui magari fino a quel momento nessuno aveva pensato. Forse perchè noi fotografi siam alla continua ricerca del “visibile” ? …a questo proposito ci ha di recente colpito una storia:
E’ successo che il fotografo italiano Giancarlo Ceraudo, che da sempre si occupa di America del Sud ed in particolare di Argentina, ha incontrato la giornalista (e sopravissuta) argentina Miriam Lewin, per ritrarla nell’ambito del suo reportage sulla feroce dittatura cui è stata sopposta dal 1976 al 1983 l’Argentina. E’ capitato che Ceraudo si sia chiesto: possibile che dei voli della morte, con cui venivano liquidati gli oppositori del regime argentino, non fosse rimasta nessuna traccia ? aerei, piani di volo, nomi dei piloti ? mi piace questa concretezza del fotografo, questa ricerca di qualcosa di visibile, da poter indagare … da queste domande e da questo incontro è nata una inchiesta, giornalistica e giudiziaria, che sta per portare al primo processo dei primi tre piloti identificati. Si può leggere un breve testo di Miriam Lewin nel numero di Internazionale del 6 maggio. Il fotografo italiano è stato anche presente al festival di Internazionale a Ferrara lo scorso anno, dove ha presentato il suo documentario: Destinacion Final. Sull’argomento si può anche leggere l’articolo di Gigi Riva dell’Espresso.